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L’Agenzia Ansa riporta la notizia della ricostruzione di ossa avvenuta in laboratorio, usando cellule del cordone ombelicale alloggiate all’interno di un biomateriale sviluppato ad hoc per ospitare e favorire la crescita di nuovo tessuto osseo.
Il successo, benché ancora da testare in vivo, è stato reso noto sulla rivista Placenta e si deve a un team di ricercatori spagnoli dell’Università di Granada e del Consiglio Nazionale delle Ricerche spagnolo e coordinato da Lopes Neyra.
Gli esperti hanno già brevettato il loro biomateriale che, dicono, attualmente è l’unico che potrebbe davvero spianare la strada alla riproduzione di tessuto osseo da applicare su pazienti. Il biomateriale è fatto di un tessuto di fibre di carbonio che ospita le staminali e dà loro una nicchia tridimensionale dove crescere e sviluppare il tessuto osseo.
Le ‘ossa in provetta’ potrebbero avere numerose applicazioni cliniche, dai pazienti con tumore a individui reduci da gravi lesioni.
“Il progresso della scienza sta rapidamente evolvendo – commenta dal suo blog Luana Piroli, direttore generale della biobanca InScientiaFides – e da ogni angolo del mondo stanno giungendo informazioni su studi, ricerche e applicazioni che speriamo in poco tempo possano rappresentare una reale opportunità per patologie diffuse. Anche in Italia siamo al lavoro con risultati importanti e la nostra Fondazione ha voluto valorizzare queste realtà di eccellenza nel meeting scientifico svoltosi il 28 giugno scorso, realtà con le quali abbiamo l’onore di collaborare. Abbiamo in programma un altro evento divulgativo sulle cellule staminali il prossimo 20 agosto al Meeting di Rimini al quale invitiamo tutti coloro che vogliono condividere le conoscenze”.

Fonte: Ufficio stampa InScientiaFides

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