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Nel 2009 la piccola Sofia non aveva ancora compiuto 3 anni ed i suoi genitori Aleksandr e Nadezhda stavano per darle una sorellina. Era un momento felicissimo… ma tutto cambiò in un tragico giorno di febbraio quando Sofia cadde sul ghiaccio e rimase senza respirare per più di mezz’ora, subito dopo entrò in coma.

Il medico di Sofia, Vladimir Bochek, neuropatologo presso il Central District Hospital di Polonne, spiegò: “Le condizioni della bambina sono state giudicate critiche. Diagnosi: lesione ipossico-ischemica del SNC, rigidità decerebrata. Ciò significa che la bambina è tesa, ha continue convulsioni che le possono danneggiare anche il cuore ed è incapace di nutrirsi autonomamente”.

La nascita della sorellina e la possibilità di conservare il sangue cordonale

Sofia trascorse tre mesi nel reparto di terapia intensiva senza alcun miglioramento e dopo poco nacque la sua sorellina Maria. 

 “Mio padre mi suggerì di conservare il sangue del cordone ombelicale della mia bambina alla nascita per usarlo poi per le cure”, ricorda la madre della ragazza. 

La famiglia, quindi, contattò una biobanca ucraina per crioconservare le cellule staminali cordonali di Maria alla nascita… e così andò!

Il contenitore del sangue del cordone ombelicale della piccola Maria, la sorella minore di Sofia, fu subito portato nella struttura sanitaria, analizzato e crioconservato.

Da molto tempo le cellule staminali del sangue del cordone ombelicale vengono utilizzate per trattare le malattie del sangue e del sistema immunitario. Sono trascorsi più di 30 anni dal primo trapianto di sangue del cordone ombelicale, nel 1988. Dal 2005, il sangue del cordone ombelicale è stato studiato in studi clinici come potenziale cura per i disturbi neurologici. Il sangue e il tessuto del cordone ombelicale vengono spesso eliminati erroneamente dopo la nascita del bambino, buttando inconsciamente un’opportunità di cura. Tuttavia, i genitori possono scegliere di conservare il sangue del cordone ombelicale in una banca di fiducia e utilizzarlo in futuro per tutta la famiglia.

“Certamente c’erano dei dubbi, perché non si capiva se il sangue cordonale della sorella fosse compatibile con quello di Sofia e come e dove sarebbe stato effettuato il trattamento. C’erano più domande che risposte”, dice Nadezhda, la madre di Sofia ma fortunatamente il sangue della sorellina risultò compatibile con quello di Sofia e trovarono anche una struttura sanitaria sul territorio in cui effettuare il trapianto.

Il trapianto e la guarigione di Sofia

Allora decisero subito di provare un’infusione per via endovenosa delle cellule staminali del sangue del cordone ombelicale.

“Dopo la prima trasfusione di sangue del cordone ombelicale, tutto iniziò gradualmente a cambiare… ed in meglio”, ricorda il dott. Vladimir Bochek. “I deficit neurologici e le convulsioni scomparvero, il che è raro nei pazienti con una diagnosi del genere”. Inoltre, due mesi dopo, Sofia deglutì da sola per la prima volta dopo l’incidente!

Oltre al trattamento con sangue del cordone ombelicale, Sofia fu costantemente sottoposta a vari programmi di riabilitazione. Tuttavia, secondo la madre di Sofia, Nadezhda, fu il sangue del cordone ombelicale della sua sorellina a rivelarsi l’elisir di lunga vita che ha spinto il corpo a riprendersi: “Le cellule staminali del sangue del cordone sono come un medico intelligente: quando entrano nel corpo, scorrono dove sono necessarie ed iniziano ad agire”.

Oggi sono passati dieci anni da quel tragico evento e Sofia è una ragazza normale che frequenta la terza media. Dopo 1 anno dalla prima infusione Sofia ne ricevette un’altra sempre utilizzando il campione della sua sorellina con riabilitazione continua.

Da bambina assolutamente paralizzata, Sofia si è trasformata in una ragazza felice come le sue compagne di scuola. Ha ancora qualche problemino di linguaggio ma va a scuola e comunica brillantemente con gli altri bambini. “Ci sono ancora problemi con la matematica, ma li avrebbe avuti lo stesso anche se non ci fosse mai stato quel brutto incidente” scherza  affettuosamente la madre.

Le cellule staminali del cordone ombelicale ancora una volta hanno salvato un vita!

Fonte: Testimonianza riportata dalla clinica in cui è avvenuto il trattamento QR-clinic, Kyiv, Ukraine.

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