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Il Tribunale civile di Catania con provvedimento urgente ha disposto che Smeralda, bimba catanese di 18 mesi in coma dalla nascita a seguito di un’asfissia da parto, continui a essere sottoposta ad iniezioni di cellule staminali mesenchimali, prelevate dallo stroma osseo. Il trattamento viene effettuato presso gli Spedali Civili di Brescia, seguendo il protocollo della Stamina Foundation Onlus del professore Davide Vannoni ed eseguito del pediatra triestino Marino Andolina. Tale trattamento, previsto in Italia con il decreto Turco-Fazio in materia di cure “compassionevoli”, avrebbe prodotto in Smeralda, secondo quanto riferisce il suo papà Giuseppe: “La possibilità di restare senza respiratore per oltre 72h, un miglioramento del tono muscolare e della rigidità dovuta alla sofferenza cerebrale, abbondante lacrimazione e movimenti spontanei”. Lo scorso Il 15 maggio, l’Agenzia italiana del Farmaco aveva bloccato tali cure “per inadeguatezza dei locali, dubbi di metodo e nessuna certezza terapeutica” su provvedimento di Raffaele Guariniello, pm della Repubblica di Torino. Il Tribunale di Catania ha deciso per il contrario, permettendo la terza infusione di staminali per Smeralda in quanto “unica possibilità terapeutica”. “Tra lunedì e martedì prossimo – ha detto a BlogSicilia Giuseppe Camiolo – partiremo. Sono davvero grato alla sezione Lavoro del Tribunale di Catania per aver esaminato in tempi così rapidi il nostro ricorso contro la sospensione delle cure, presentato appena giovedì 30 agosto. In 24 ore è arrivata la decisione. Proprio oggi Smeralda compie 18 mesi, è un momento di festa per una bimba che lotta sin dalla nascita. Per lei le staminali sono l’unica speranza. Nel 2012 non c’è altra opportunità terapeutica per chi, come mia figlia, è affetto da danni cerebrali così gravi”.

È attesa per il 18 settembre la decisione del giudice sul proseguimento dell’intero ciclo di cure. “Le staminali potrebbero, soltanto in Italia, cambiare il destino di centinaia di persone – sostiene Pietro Crisafulli, presidente di Sicilia Risvegli Onlus e fratello di Salvatore Crisafulli, 46enne catanese immobilizzato da nove anni a seguito di un grave incidente stradale, affetto da sindrome “locked-in” che comporta la paralisi di tutti i muscoli volontari del corpo, e per il quale le staminali sarebbero l’unica speranza. “In Sicilia – spiega Pietro – ci sono 241 malati in attesa del trapianto di staminali. Soltanto a Catania sono ben 42. Oltre mille in tutta Italia. Sono persone per cui non esiste altra cura”. Il 4 settembre, Il Tar di Brescia esaminerà il ricorso presentato dagli Spedali Civili sulla “illeggitimità del provvedimento di Aifa” e qui, davanti al Tar, si terrà un sit-in organizzato da Sicilia Risvegli Onlus: “Per sensibilizzare l’opinione pubblica – spiega Pietro Crisafulli – a fare riaprire immediatamente il laboratorio dell’ospedale di Brescia, chiuso in seguito a un provvedimento dell’Aifa e per iniziativa di una Procura, a nostro avviso, non territorialmente competente. Aspettiamo una svolta decisiva per il bene di tante famiglie che vivono un dramma disumano. Sono indignato – continua Crisafulli – con il Ministero della Salute e Aifa. Sostengono che l’infusione di staminali mesenchimali non è da ritenersi un metodo di cura scientifico. Non hanno forse capito che è l’ultima spiaggia alla quale approdare. Chi pensa ai malati?”.

Fonte: catania.blogsicilia.it

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