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Un ictus e la vita cambia all’improvviso

È il 2018 quando vicino a Brno, nella Repubblica Ceca, il padre di Lucie Pinova, ad appena 60 anni, viene colpito da un ictus ischemico causato da un coagulo nell’arteria carotidea.

L’uomo viene prontamente soccorso e portato in ospedale ma l’ischemia a carico dell’emisfero cerebrale sinistro è importante. Il papà di Lucie ha il lato destro del corpo completamente paralizzato e riscontra altri importanti danni cognitivi tra i quali un’afasia, ossia un’incapacità a parlare.

Dopo un lungo mese di ospedalizzazione il papà di Lucie viene dimesso ma è ancora paralizzato, incapace di riconoscere persone a lui care e assolutamente impossibilitato a vivere in modo autonomo.

Il papà di Lucie inizia quindi un percorso riabilitativo grazie al quale riesce a migliorare nelle sue autonomie personali. Finalmente riesce ad imparare nuovamente a vestirsi da solo, a curare la sua igiene personale, a mangiare con la mano sinistra e a muoversi in autonomia sulla sedia a rotelle.

Ma quello che manca è un vero recupero delle funzioni cognitive: non è in grado, infatti, di leggere o riconoscere numeri e colori.

Una fortuita casualità

Intanto il tempo passa…

Nell’aprile 2019, Lucie, guardando un programma televisivo, sente parlare della possibilità di utilizzo delle cellule staminali del cordone ombelicale per il trattamento di ictus ischemici.

Capisce subito che si stava aprendo una nuova possibilità per il suo papà.

Lucie inizia a contattare diverse cliniche della Repubblica Ceca e della Slovacchia alla ricerca di informazioni, per lei è importante che sia possibile effettuare questo trattamento al suo papà e soprattutto che sia una procedura sicura. Quando capisce che non ci sarebbe stato nulla da perdere, decide di provare!

Proviamo con le cellule staminali!

La prima procedura a cui viene sottoposto il papà di Lucie è con cellule staminali cordonali da donatore compatibile. Le cellule ematopoietiche del sangue cordonale e le cellule mesenchimali del tessuto cordonale vengono somministrare sia per infusione intravenosa che per iniezione intratecale nel canale spinale. A questo punto si parte alla volta di Praga per un nuovo ciclo di terapia riabilitativa. I medici che lo hanno seguito un anno prima, notano subito dei progressi significativi: l’uomo riesce a camminare per diversi metri senza supporto, parla e dialoga meglio, ma soprattutto le sue funzioni cognitive sono notevolmente migliorate.

Una vita viene alla luce e un’altra nasce una seconda volta

Alla fine del 2019 Lucie mette al mondo una bambina e, in considerazione dell’esperienza appena vissuta con il papà, decide di conservare le cellule staminali della bimba per poterle utilizzare in un secondo trattamento. Questo nonno riceve dalla sua nipotina il primo regalo, un dono di un valore inestimabile che vale quanto la sua vita.

Oggi, il papà di Lucie può prendersi cura della sua nipotina e farle da nonno, condividendo con lei un legame veramente speciale.

Le cellule staminali, un tesoro inestimabile

Lucie Pinova dice “Non sai mai cosa potrebbe accadere alla tua famiglia domani o tra 10 anni e quando potresti aver bisogno di quelle cellule”. Il suo consiglio a tutte le donne in gravidanza è considerare la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale così da poterle utilizzare in caso di bisogno, proprio com’è capitato a lei.

La moderna neurologia vascolare, la neurochirurgia e la riabilitazione continuano a fare progressi importanti, ma ancora oggi, molto spesso, la qualità della vita dei pazienti colpiti da ictus è tutt’altro che soddisfacente. Attualmente, tra le terapie innovative, il trattamento con cellule staminali del cordone ombelicale si posiziona in cima alle priorità dei pazienti che hanno subito un ictus.

 

Fonte: https://parentsguidecordblood.org/en/news/granddaughter-donated-newborn-stem-cells-her-grandfather-after-stroke