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“Rispetto degli standard di qualità europei, professionalità e competenza sono gli elementi imprescindibili della conservazione delle cellule staminali sia parte di Istituti pubblici sia di Istituti privati”. Lo ha ribadito il direttore del Laboratorio di ISF, la dottoressa Amy Maria Berti, al convegno su “Cellule staminali: struttura pubblica e privata a confronto”, promosso dal Collegio provinciale delle Ostetriche di Frosinone a Sora lo scorso 25 maggio.

Alla giornata di confronto, hanno partecipato 120 ostetriche, seguendo un accesso dibattito sulla conservazione autologa e sull’utilità della stessa.

La dottoressa Berti ha illustrato i progressi compiuti nel campo delle applicazioni: “Nel corso dell’ultimo ventennio – ha detto – il sangue midollare, il sangue periferico, dopo opportune mobilizzazioni delle HSC, ossia della cellula staminale ematopoietica, e il sangue fetale (cordonale) sono stati validamente utilizzati per il trapianto di HSC (elementi primordiali multipotenti) per la cura delle emopatie maligne, delle immunodeficienze, delle emoglobinopatie, di alcune malattie del metabolismo e di forme congenite e acquisite di aplasie midollari. Il trapianto di HSC nella sua variante autologa, ovvero il paziente è donatore di se stesso, rappresenta una cura di comprovata efficacia per il mieloma, i linfomi e alcune forme di leucemia acuta. Il trapianto di HSC nella sua versione allogenica, ovvero il paziente riceve le HSC di un donatore o di un sangue cordonale HLA compatibile, permette la cura delle leucemie acute e croniche, delle emoglobinopatie, delle immunodeficienze e di malattie congenite del metabolismo o dello sviluppo osseo. Nell’ultimo biennio circa 28.000 trapianti per anno sono stati eseguiti in Europa, di cui 11.500 da donatore HLA compatibile e oltre 16.500 da sorgente autologa”.

Il confronto tra gli operatori presenti è proseguito sulle modalità di raccolta e sui criteri di esclusione. La dottoressa Amy Maria Berti, premettendo che in un Paese democratico non è possibile demonizzare la raccolta privata, ha sostenuto che entrambe le situazioni sono valide. L’importante è che chi si occupa della raccolta, soggetto pubblico o soggetto privato che sia, lo faccia con competenza e professionalità nel rispetto degli Standard europei.

Fonte: Ufficio Stampa InScientiaFides

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