Salta al contenuto Passa alla barra laterale Passa al footer

Bisogna saper sfruttare in maniera intelligente il dono della conoscenza scientifica senza creare false paure nei cuori della gente. Non si può far finta che tutto sia sbagliato. … Oggi non basta impartire direttive, bisogna conquistare un tipo di autorità epistemica, che è diversa da quella deontica, che impone un dovere. È un dato di fatto. Ecco perché accompagnare gli scienziati è meglio che aspettare che sviluppino qualcosa e poi bacchettarli. Dobbiamo accompagnare la ricerca passo dopo passo”.
A parlare così, è in un’intervista pubblicata sulla Stampa/Vatican Insider Padre Tomasz Trafny, responsabile dell’ufficio ‘Scienza e fede’ del Pontificio Consiglio della Cultura, reduce dalla conferenza sulle cellule staminali adulte appena conclusasi in Vaticano.
Dall’intervista emerge un’apertura forse poco nota della Chiesa verso la ricerca scientifica e soprattutto verso le staminali adulte. “Il Pontificio Consiglio della Cultura – afferma Padre Trafny nell’articolo – attraverso il dipartimento “Scienza e fede” fa un’analisi culturale degli sviluppi delle scienze naturali, soprattutto in quei campi che influiranno sulla nostra concezione dell’essere umano e modificheranno stili di vita e percorsi sociali. Immagino uno scenario, non poi così lontano, in cui le persone vivranno più di 100 anni e sarà standard ciò che fino a poco fa era un’eccezione. La nostra società cambierà profondamente in termini di assistenza, in termini economici, di assicurazione medica, pensioni: noi dobbiamo capire che questa oggi è una grande sfida della società e della Chiesa, e dobbiamo pensare in avanti per capire le possibili dinamiche sociali e culturali che diventeranno a breve la realtà”.
Quindi la Chiesa mostra consapevolezza dei cambiamenti epocali in corso grazie al progresso scientifico, i quali avranno un’influenza determinante sulla vita presente e futura delle persone e che non si possono ignorare: “Noi vogliamo far vedere – sottolinea Padre Trafny – che c’è una ricerca ad altissimo livello che la Chiesa supporta e incoraggia, perché la Chiesa non è contraria alla scienza e alla ricerca. Si tratta di un malinteso e vogliamo dare segnale forte di supporto alla scienza”.
Padre Tomasz Trafny non entra nella polemica apertasi oggi in Italia sulle staminali, ma preferisce evidenziare “ i più di 3000 percorsi di ricerca medica sulle cellule staminali adulte e meno di 30 su quelle embrionali”. “Dobbiamo tener presente – dice – che non tutti sono cristiani, con la nostra stessa gerarchia di valori. Quindi perché dobbiamo tentare di stigmatizzarli quando c’è la possibilità enorme di far vedere quanto è avanzata la ricerca medica sulle staminali adulte e quanti benefici può portare?”. E ancora: “Le scienze offrono una maggior comprensione dell’essere umano. Dobbiamo pensare anche al futuro, alla conoscenza che verrà dalle scienze neurocognitive a quello che ci diranno sulla responsabilità umana e sul peccato…”.
“Leggere queste parole riscalda il cuore – commenta Luana Piroli, direttore generale della biobanca InScientiaFides – perché nemmeno a tutti i cristiani è nota questa posizione così umanamente aperta della Chiesa. Capita spesso, infatti, di dover sciogliere dubbi di natura etica da parte di persone che ci interrogano. A loro ripetiamo la piena condivisione della Chiesa, anche su attività come la donazione e la conservazione delle staminali cordonali. Temi sui quali siamo impegnati direttamente con la Fondazione InScientiaFides, il cui comitato etico, organo indipendente, è presieduto dal Prof. Gabriele Raschi (Prof. Facoltà di Teologia istituto superiore di Scienze religiose con sede a Rimini).
Fonte: Ufficio Stampa InScientiaFides

Lascia un commento

0/5