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L’On. Iannaccone (Gruppo Misto) ha interrogato il Ministro della Salute sul tema delle cellule staminali cordonali. Qui di seguito il testo:
Il sangue del cordone ombelicale è ricco di cellule staminali emopoietiche, le quali sono in grado di prevenire e combattere malattie del sangue molto gravi, quali leucemia, anemia, talassemia e altre rare patologie. Le cellule staminali possono essere crioconservate e tipizzate per essere poi rese disponibili anche dopo diversi anni dalla loro estrazione a soggetti compatibili;

grazie a ulteriori studi scientifici, effettuatisi presso l’università di Padova da parte del dottor Stefano Piccolo e presso l’IFOM di Milano da parte del gruppo guidato dal dottor Salvatore Pece, è stato messo in luce il fatto che le cellule staminali sono in grado anche di prevedere l’evoluzione di alcune gravi patologie oncologiche;

altri studi in fase di sperimentazione lasciano ben sparare circa l’utilizzo delle staminali per cure di patologie ad alto impatto sociale, quali talune patologie neurodegenerative, la riparazione dell’infarto del miocardio, la distrofia, e altro;

ad oggi sono possibili la conservazione di sangue da cordone ombelicale per uso allogenico a fini solidaristici, la conservazione per uso dedicato al neonato con patologia in atto al momento della nascita o evidenziata in epoca prenatale, o per uso dedicato a consanguineo, la conservazione per uso dedicato nel caso di famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate per le quali risulti appropriato l’utilizzo di tali cellule;

il prelievo delle cellule staminali dal cordone ombelicale è una pratica semplice e non crea nessun tipo di nocumento né per la madre né per il nascituro: durante il parto è necessario un semplice kit in cui inserire il cordone, che sarà poi inviato ai centri specializzati, i quali prelevano e isolano le cellule staminali e le crioconservano, con la possibilità di espanderle e moltiplicarle in vitro. L’alternativa è far finire il tutto nei rifiuti biologici della sala parto;

in Italia solo circa 15 strutture pubbliche sono deputate alla raccolta di tale prezioso materiale biologico e talora limitatamente ad alcuni giorni della settimana. La famiglia che volesse conservare per uso autologo il cordone ombelicale del proprio figlio può farlo soltanto mediante autorizzazione al Centro nazionale trapianti per inviarlo all’estero, esportando a proprie spese il campione di sangue prelevato dal cordone ombelicale ad uso autologo per la conservazione presso specifiche bio-banche (nell’Unione europea 16 sono i Paesi laddove, accanto ai centri pubblici di raccolta e conservazione, è possibile rivolgersi a privati, autorizzati ed accreditati) -:

se non intenda, per quanto di sua competenza, promuovere un incremento dei centri di raccolta per la donazione di cordone, operanti tutti i giorni della settimana, festivi compresi;

se non intenda assumere ogni iniziativa di competenza per rendere obbligatoria tale donazione.

Fonte: Camera dei Deputati

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