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Il Tessuto adiposo sottocutaneo può costituire una fonte abbondante e di facile accesso per la selezione ed espansione di cellule stromali mesenchimali(MSCs). La capacità multidifferenziativa delle MSCs isolate dal TA si presta a future applicazioni cliniche in svariati ambiti, in particolare nel campo della medicina estetica e della chirurgia plastica e ricostruttiva nel trattamento di ustioni, cicatrici, ulcere o traumi di vario tipo”.

Sono queste le attuali conclusioni dello studio ”Arricchimento e qualificazione delle componenti rigenerative del tessuto adiposo”, che illustrerà la dottoressa Raffaella Fazzina a Roma, nel corso del 36° Congresso nazionale della Società italiana di Medicina estetica (SIME) e del 10° Congresso nazionale dell’Accademia italiana di Medicina anti-aging (AIMAA).

La ricerca è portata avanti, con la direzione scientifica del dottor Luca Pierelli, da ricercatori della Fondazione InScientiaFides, dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma e dal Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università, con la La Sapienza Roma: oltre alla dr.ssa Fazzina, Paola Ludicone Paola, Loredanza Cavalieri, Giuliana Sciortino, Giovanna Lucchetti, Arianna Della Valle, Daniela Fioravanti, Nicola Felici e Luca Pierelli.

“Il tessuto adiposo (TA) rappresenta una sorgente ricca e facilmente accessibile di cellule stromali mesenchimali (MSCs), che rappresentano una popolazione di grande interesse terapeutico per la loro plasticità – afferma la drssa Fazzina – ovvero la capacità di differenziarsi in diversi tessuti, il loro elevato potere rigenerativo e la loro funzione immunoregolatrice”.

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