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Nella trasmissione di RA3 è stato riportato il caso di un bambino affetto da leucemia, malattia che è stata curata solo grazie a cellule staminali “donate” e non da quelle “autologhe”, ossia dello stesso bambino che i genitori avevano conservato in una biobanca, in quanto anch’esse “malate”. Ma allora in caso di malattia il trapianto autologo non è possibile? La dottoressa Arianna Della Valle, Direttore della CBB (cord blood bank) ISF, nel video http://www.youtube.com/watch?v=5hie0xzbMKY&feature=youtu.be spiega che il trapianto autologo è la prima scelta nel caso di trattamenti di alcune malattie come il neuroblastoma (tumore) ad alto rischio, e di seconda scelta nel caso non si trovi un donatore compatibile. E che in letteratura medica i dati scientifici sui trapianti autologhi sono a disposizione.

Fonte: Ufficio Stampa InScientiaFides

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