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L’8 luglio scorso il sito spagnolo dell’autorevole quotidiano El Pais – http://sociedad.elpais.com/sociedad/2012/07/06/actualidad/1341591220_924780.html – ha pubblicato la notizia di un caso di truffa ai danni di 400 famiglie iberiche che sarebbero state truffate da un commerciante 33enne, il quale avrebbe fatto loro credere che stava raccogliendo cellule staminali del cordone ombelicale per conto di una biobanca. In realtà la società appositamente creata pare non avesse alcun collegamento con la struttura tedesca con rappresentanza in Galizia. Da qui la truffa, scoperta da una famiglia che dopo aver cercato di percorrere il tragitto delle cellule conservate (prima la società del commerciante, poi la rappresentanza spagnola della biobanca tedesca, infine direttamente la biobanca in Germania) ha scoperto di essere stata raggirata.

“Il fatto, al di là della truffa che andrà giustamente punita  – commenta Luana Piroli, Direttore Generale della biobanca sammarinese InScientiaFides – riporta alla ribalta il tema della chiarezza delle informazioni che ogni famiglia deve avere quando pensa alla conservazione delle staminali cordonali. Per quanto riguarda l’Italia, l’impossibilità di aprire una biobanca privata ha generato ovviamente una moltitudine di società intermediarie, che le famiglie spesso fraintendono, ritenendole una biobanca vera e propria.

Ecco il motivo per cui InScientiaFides ha deciso di aprire la propria sede nella Repubblica di San Marino, al centro del territorio italiano, decidendo di rivolgersi direttamente alle famiglie, stimolando un dialogo con gli specialisti senza intermediazioni commerciali. Da qui anche lo slogan che si legge nella home page del nostro sito: non siamo intermediari, siamo una biobanca, parla con noi!”

Fonte: Ufficio Stampa InScientiaFides

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