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Rischiava di rimane senza una gamba e invece oggi è in salute, continua a svolgere il suo lavoro di agricoltore e a guidare il trattore. E tutto questo grazie alle cellule staminali cordonali.
La notizia viene riportata dalla testata La Provincia Pavese e riguarda un fatto di medicina rigenerativa con un metodo sperimentale applicato da un gruppo di studio, coordinato dal professor Carlo Alberto Redi (all’epoca dei fatti direttore scientifico del San Matteo), su un uomo con ischemia a una gamba, per il quale sembrava che oramai non ci fosse altra cura che l’amputazione dell’arto.
In pratica il team di medici guidati dal prof. Redi ha utilizzato come se fossero un farmaco le cellule staminali di un cordone ombelicale donato che era stato considerato non idoneo alla conservazione in Biobanca, e quindi da “buttare”, in quanto valutato troppo povero di staminali. Non si potevano utilizzare le cellule dello stesso paziente perché cardiopatico.
Il metodo di impiego clinico di cellule staminali per uso compassionevole ha previsto che “le staminali venissero disattivate con un irraggiamento sotto i raggi X per non replicarle e per scongiurare reazioni nel paziente, dopodiché sono state iniettate nel muscolo e nel tessuto della gamba. Tali cellule si sono comportate come un farmaco che ha stimolato le altre, tanto che a distanza di 4 e 6 mesi dal trattamento si era evidenziata già una rivascolarizzazione importante.
Il metodo è stato riportato anche dalla rivista scientifica “Stem Cell and dev”.
«Questo caso – commenta Luana Piroli, direttore generale InScientiaFides – mostra come sia importante la valutazione della qualità di un cordone ombelicale e come questo possa prestarsi, anche con differenti caratteristiche, a diversi utilizzi. Ecco dunque quanto siano fondamentali le occasioni di ricerca, aggiornamento e informazione come il meeting scientifico promosso dalla Fondazione InScientiaFides il prossimo 28 giugno dalle ore 8.30 all’ospedale San Raffaele di Milano sul tema “Cellule staminali: le applicazioni cliniche presenti e future. Evoluzione in rete”, attraverso il quale si farà il punto nel campo delle staminali con l’intervento di esperti”.
Fonte: Ufficio Stampa InScientiaFides

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