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Le notizie di cronaca che rimbalzano dalla Sicilia, precisamente da Sciacca in provincia di Agrigento, dove da tempo è attiva una delle 19 biobanche pubbliche operanti in Italia, lasciano sinceramente sconcertati.
L’Agenzia Ansa parla della totale dispersione di ventimila campioni di cellule staminali estratti da sangue cordonale a causa di cattive condizioni di conservazione. Un tradimento mortificante per chi, fiducioso, s’è affidato ad una biobanca pubblica e con un gesto di grande generosità ha donato le staminali cordonali del cordone ombelicale del proprio figlio.
Ciò nonostante, per l’organizzazione della biobanca, siano stati investiti fondi ingenti, che hanno creato una struttura dotata di tecnologie avanzate, potenzialmente in grado di rappresentare un primario centro di raccolta a livello nazionale e internazionale.
E’ una notizia gravissima: viene perso un patrimonio enorme, basti ricordare che ogni anno in Italia si raccolgono 25.000 donazioni di cellule cordonali, ma solo 3.000 arrivano ad essere ‘bancate; si aggiunga il fatto che si tratta di una biobanca pubblica, inserita nel network nazionale che dovrebbe monitorare gli standard applicati.
“Dovessi usare lo stesso pregiudizio col quale tanti ‘baroni’ della sanità pubblica e loro obnubilati seguaci pontificano a proposito di conservazione di staminali cordonali – commenta Luana Piroli, direttore generale della biobanca InScientiaFides dal suo blog – generalizzando comportamenti negativi per condannare chi opera fuori dal loro orto e dai loro interessi legati alla donazione, avrei su un piatto d’argento l’occasione per ripagarli con la stessa moneta. Invece , detto che l’accaduto è di una gravità inaudita, sposto lo sguardo a ciò che è urgente fare e rilancio su ciò che la nostra biobanca, tramite anche la omonima Fondazione, spiega da tempo: solo l’abbattimento di steccati inutili e di pregiudizi anacronistici consente di affrontare il tema della raccolta di cellule staminali di cordone ombelicale in modo da assolvere ad un dovere, quello di aumentarne il numero e di garantire uno standard di qualità del processo che rispetti le direttive internazionali. C’è una certificazione che garantisce ciò, FACT NETCORD, che solo tre biobanche pubbliche italiane hanno raggiunto. Ecco, parliamo di questi argomenti, seduti con la stessa dignità ad un tavolo al quale l’unico argomento sia come ‘aumentare la disponibilità di cellule staminali incentivando la raccolta di quelle cordonali’.

Fonte: Ufficio Stampa InScientiaFides

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