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Nel diabete di tipo 1, il sistema immunitario agisce come un sabotatore, distruggendo le preziose cellule del pancreas e rendendolo incapace di produrre insulina. Questa mancanza di insulina obbliga i pazienti ad affidarsi a iniezioni regolari per gestire la malattia. Oggi, fortunatamente, abbiamo a disposizione i “pancreas artificiali”, sistemi integrati che utilizzano l’intelligenza artificiale per regolare automaticamente la somministrazione di insulina in base ai valori glicemici rilevati ogni pochi minuti. Questi dispositivi circolari, dotati di microinfusore e sensore sonda sottopelle, analizzano l’andamento della glicemia e la compensano automaticamente con insulina basale e “boli” correttivi per i picchi glicemici.

Oggi la ricerca è in grado di predire con un buon grado di sicurezza chi svilupperà il diabete di tipo 1, basandosi sull’età e sulla presenza di autoanticorpi nel sangue. Questa prospettiva ha portato all’implementazione della legge di screening e allo studio pilota Uniscreen condotto dall’IRCCS Ospedale San Raffaele a Cantalupo, in provincia di Milano, coinvolgendo oltre 3.000 abitanti. Questo screening, eseguito con un semplice pungidito per il sangue capillare, mira a identificare il rischio di malattie autoimmuni, metaboliche e cardiovascolari, inclusi il diabete di tipo 1, la celiachia, il diabete di tipo 2 e i problemi cardiovascolari nella popolazione.

I primi risultati delle ricerche evidenziano l’importanza delle cellule staminali

Ma la ricerca non si ferma qui. Uno studio presentato al congresso dell’American Diabetes Association ha descritto un trattamento sperimentale con cellule staminali che ha ripristinato la produzione di insulina e il controllo del glucosio in alcuni pazienti con diabete di tipo 1. Inoltre, i trapianti di isole pancreatiche sono stati esplorati per il controllo glicemico, ma le sfide legate alla quantità e qualità delle isole ottenute limitano questo approccio. Un trattamento sperimentale sviluppato da Vertex Pharmaceuticals utilizza cellule staminali completamente differenziate, presentando un’opzione promettente, anche se rimangono sfide da superare.

Allo stesso modo, presso l’Università della British Columbia in Canada, per esempio, gli scienziati stanno sperimentando l’impianto di cellule progenitrici del pancreas ottenute da cellule staminali umane per produrre insulina. Queste cellule si sono dimostrate in grado di sopravvivere e maturare, differenziandosi poi in cellule in grado di secernere insulina in risposta ai livelli di glucosio. Dopo un anno, si è osservato una riduzione del 20% nelle iniezioni di insulina e un miglioramento nel controllo dello zucchero nel sangue. Anche se la terapia immunosoppressiva ha presentato problemi, il trapianto sembra essere globalmente ben tollerato.

L’importanza della conservazione delle cellule staminali cordonali

Le cellule staminali ematopoietiche si possono ottenere dal sangue cordonale neonatale. In Scientia Fides conserva queste cellule all’interno della propria biobanca.

In Scientia Fides è una struttura sanitaria (Biobanca) che ha lo scopo di garantire un’assicurazione biologica a chiunque voglia avere nel tempo, per sé e per i propri figli, un’opportunità terapeutica e diagnostica, immediatamente disponibile attraverso la conservazione autologo-dedicata di cellule staminali adulte con particolare riferimento a quelle contenute nel sangue cordonale.

Attualmente consente a oltre 15 mila genitori di garantire per sé e per i propri figli un’opportunità terapeutica e diagnostica, immediatamente disponibile in ambito oncologico, immunologico e rigenerativo, attraverso la valorizzazione e l’impiego del potenziale biologico di cellule staminali, tessuti e principi derivati. Un impegno che ha portato a 2 brevetti depositati, numerose pubblicazioni scientifiche e una costante collaborazione con la Banca dei tessuti di San Camillo Forlanini di Roma, Ospedale Galeazzi di Milano, Fondazione San Raffaele, Ospedale Galliera di Genova, Coord Blood Bank di New York, Mayo clinic di Phoenix, IRIS di Londra e Università di Padova.

Grazie all’accreditamento FACTNetCord In Scientia Fides può rilasciare i campioni in tutto il mondo poiché collegati con tutti i centri di trapianto e diagnostici sia in Italia che all’estero. L’accreditamento FACTNetcord verifica e convalida l’eccellenza operativa della biobanca confermandone la sicurezza del prodotto lavorato e quindi disponibile per una infusione in caso di bisogno.