Una recente analisi scientifica apre nuovi scenari nella terapia della sclerosi multipla grazie all’impiego delle cellule staminali ematopoietiche e mesenchimali.
Sclerosi multipla: una nuova speranza grazie alle cellule staminali
La sclerosi multipla è una malattia cronica del sistema nervoso centrale che può compromettere progressivamente le funzioni motorie, cognitive e sensoriali. Fino a oggi, le terapie tradizionali sono riuscite a rallentare la progressione della malattia, ma raramente a invertirne il decorso.
Una recente meta-analisi internazionale ha analizzato oltre 5.000 casi clinici per valutare l’efficacia delle terapie a base di cellule staminali ematopoietiche e mesenchimali nella cura della sclerosi multipla, confrontandole con i trattamenti convenzionali. I risultati sono molto promettenti: i pazienti sottoposti a queste terapie hanno mostrato una significativa riduzione delle ricadute e un miglioramento della disabilità, aprendo nuovi scenari nella terapia della sclerosi multipla.
Questo studio conferma come le cellule staminali ematopoietiche e mesenchimali possano rappresentare una svolta concreta nella cura della sclerosi multipla, offrendo non solo una migliore gestione della malattia, ma anche un potenziale effetto rigenerativo e protettivo sul sistema nervoso.

Come agiscono le cellule staminali nella sclerosi multipla
Le cellule staminali ematopoietiche e mesenchimali sono considerate rivoluzionarie nella terapia della sclerosi multipla grazie alla loro capacità rigenerativa e immunomodulante. Possono intervenire sia riducendo l’infiammazione sia contribuendo alla riparazione dei tessuti nervosi danneggiati. Questa duplice azione le rende efficaci nel contrastare i meccanismi alla base della sclerosi multipla.
Lo studio ha analizzato parametri chiave come:
- Ricadute annuali (ARR): i pazienti trattati con cellule staminali ematopoietiche e mesenchimali hanno mostrato una netta riduzione del numero di ricadute.
- Progressione della disabilità: la scala EDSS ha evidenziato un miglioramento nei pazienti trattati.
- Attività di malattia assente (NEDA-3): le terapie cellulari hanno ottenuto punteggi migliori rispetto ai trattamenti non cellulari.
Tutti questi risultati suggeriscono che le cellule staminali ematopoietiche e mesenchimali sono una risorsa terapeutica concreta per i pazienti con sclerosi multipla e possono potenziare l’efficacia delle cure oggi disponibili.

Conservare le cellule staminali: una scelta per il futuro della salute
In un’ottica di medicina personalizzata e preventiva, sta crescendo l’interesse verso la conservazione delle cellule staminali, in particolare quelle ematopoietiche e mesenchimali prelevate dal sangue e dal tessuto cordonale alla nascita. Queste cellule, giovani e biologicamente attive, sono una riserva preziosa per possibili future terapie, anche nella cura della sclerosi multipla.
La conservazione delle cellule staminali presso una biobanca affidabile consente di preservarle in condizioni ottimali, pronte per essere utilizzate nel momento del bisogno. È una scelta consapevole e lungimirante per proteggere il futuro della salute dei propri figli e della propria famiglia.
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Fonte: Effects of multiple treatments with stem cell therapy in patients with multiple sclerosis