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Un fine settimana trascorso a Milano per “Bimbi in Fiera” incontrando 500 coppie di futuri genitori e costatando che ben il 70% di loro non era stato informato sulla possibilità di conservare le cellule staminali del cordone ombelicale del proprio bambino alla nascita.

È questo il bilancio della trasferta del direttore generale di InScientiaFides Luana Piroli che ha riportato nel proprio blog: “È imbarazzante quanto è emerso – scrive – circa il 70% delle persone con le quali abbiamo parlato non conosceva la opportunità di conservare/donare il sangue cordonale. Il restante 30% aveva le idee molto confuse dalle troppe notizie incoerenti fornite dai media. Fare educazione sanitaria dovrebbe essere un compito dello Stato, soprattutto quando questo scrive nel decreto ministeriale all’art. 1 che guarda alla conservazione del sangue da cordone ombelicale come ad un interesse primario per il Servizio Sanitario Nazionale. Ma ciò non accade nonostante i fondi destinati a questo scopo!”

Una constatazione amara, aggiunge la Piroli, consci che le cellule staminali sono una risorsa talmente importante che si sta ampliando il numero e l’importanza delle patologie (già oltre 70) con cui utilizzare il sangue cordonale. Persino il Ministero della Salute ha integrato lo specifico Decreto Ministeriale con tre ulteriori patologie, la Sindrome di Down, le Immunodeficienze Acquisite e la Neufibromatosi di Tipo I, e ad oggi il 59% dei trapianti viene effettuato con cellule staminali proprie (autologhe).

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