Salta al contenuto Passa alla barra laterale Passa al footer

Bimbo di tre anni affetto da anemia aplastica associata a epatite (HAAA) salvato grazie a un trapianto di cellule staminali ematopoietiche, utilizzando il suo sangue del cordone ombelicale conservato alla nascita. Al trapianto è stata associata a una terapia immunosoppressiva. Dopo sole due settimane dall’intervento, il suo midollo osseo ha ripreso a funzionare.

Il caso è riportato dal Transfusion and Apheresis Science, rivista scientifica internazionale.

“Di fronte a casi come questi – commenta Luana Piroli, presidente della Fondazione InScientia Fides – non possiamo che esultare per l’ottimo risultato ma allo stesso tempo indignarci ancora di più per il continuo e quotidiano spreco di sangue cordonale che potrebbe essere invece conservato. La storia di questo bambino è una dimostrazione di quanto sia assolutamente necessario proteggere il cordone ombelicale del proprio bimbo al momento della nascita e impedire che venga buttato. Inaccettabile quel 97% che finisce tra i rifiuti”.

L’efficacia del trapianto di cellule staminali autologhe è una realtà, un’opportunità di cura che, – continua la dr.ssa Piroli -, data la sua praticità e la mancanza di GVHD (rigetto), è considerata un’ottima scelta per i giovani pazienti, i quali, altrimenti, dovrebbero attendere troppo a lungo per trovare un donatore allogenico o il trattamento potrebbe essere ritardato a causa di infezione grave e altre complicazioni inaspettate”.

Lascia un commento

0/5